Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

“I nostri 10 anni”

Presentazione del volume ricordo “I nostri 10 anni” pubblicato nell’occasione del decimo anniversario della costruzione del sito Web www.francavillaangitola.com Il Paese del Drago. DOTT.  GIOVANNI BIANCO

     Partecipare al decennale, al decimo compleanno, di un sito web non è poi cosa da ogni giorno. Web, ragnatela, l’insieme dei siti Internet che tra di loro compongono appunto la ragnatela e dove ogni filo tessuto rappresenta una parte del mondo virtuale che ci avvolge.
     Trovarsi a Francavilla Angitola per questo gioioso appuntamento ci consente di partecipare, come uomini inseriti nel contesto evolutivo tecnologico della società, ad avvenimenti che appena dietro l’angolo del tempo terreno non ci saremmo certamente aspettati di vivere.
     La velocità delle imprese tecnologiche dei giorni nostri si sviluppa nel futuro che diventa immediato presente e, subito, passato. Basti fare riferimento al modo di adattarsi ai vari mezzi di comunicazione che riguardano la conoscenza dell’uomo tramite Internet, come nel nostro specifico caso.
     Dieci anni di sito Web. Non direbbe nulla questa frase se non coniugata con l’opera lungimirante, e di scienza, portata avanti da Vincenzo Davoli e Pino Pungitore, costruttori meticolosi del particolare nella più ampia rete mondiale (World Wide Web). Entrambi appassionati cultori delle vicende umane trasferiscono con certosina pazienza, in un grande contenitore, fatti, storie, vicende umane e religiose di una Comunità, antica e moderna, come quella di Francavilla Angitola. Mattoncino su mattoncino, ed in continuo erigendo, realizzano il luogo virtuale, il sito con lo storico titolo de “Il Paese del Drago”. Agli albori tecnologici, il mondo negli ultimi dieci anni è cambiato con impressionante velocità nei rapporti interpersonali, Vincenzo e Pino hanno intuito, e saputo cogliere, gli effetti di quel processo che bussava con insistenza alle porte dell’homo viator e che si sarebbe tradotto con i contatti sociali  affrancati dal mezzo tecnologico del computer che oggi normalmente una grande maggioranza usa per scopi e fini diversi.
     La passione per la ricerca e la conservazione delle radici di un popolo li ha portati a rendersi archivisti di un mondo, quello del vissuto a Francavilla Angitola o qui organizzato, tra documenti cartacei, filmati e fotografie di ogni epoca, che non sarebbe stato valorizzato nella più ampia disponibilità trasmissiva, per come ci sono riusciti loro.
«Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, /  ma per seguir virtute e canoscenza". » (Dante, Inferno, Canto XXVI)
Mi sembra di vederli nell’elaborazione del costruendo sito del “Paese del Drago” che oggi festeggia, con molta partecipazione della popolazione, alla presenza del Sindaco, e del Rappresentante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia ed altre autorità locali, il decimo anniversario della rete www.francavillaangitola.com. E lo festeggia in questa Piazza Michele Solari, che nel contesto storico richiama l’antica e attuale agorà, luogo di convergenza della polis. Un sito carico di contenuti, di documenti, denso di passione laica e religiosa che fa affiorare nell’internauta (questo novello navigatore nel mare dello scibile) tutte le umane curiosità. Partendo da una “semplice” fotografia, da una lettera inviata dalla Fronte oppure una cartolina di auguri pervenuta da oltreoceano apre alla mente del visitatore nuove conoscenze.
Mi piace marcare, in questa occasione, la terzietà tenuta, sin dall’inizio della costruzione del sito, rispetto alla politica intesa come attività amministrativa locale o nazionale. Rendendosi, invece, partecipe e messaggero della politica culturale.
     Con questo “mezzo”, Vincenzo e Pino, senza soluzione di continuità operativa, hanno dato ai Francavillesi sparsi nel mondo, e che non possono di frequente portarsi nel suolo natio, l’occasione di sentirsi rafforzati nel cordone ombelicale che li lega alle loro dirette o indirette radici e vivere il luogo, il territorio, in collegamento virtuale quasi in tempo reale. Sono riusciti a fondere la loro cultura laica e religiosa senza invasione ossessiva delle due sfere, direi, con sobrietà culturale. I parallelismi che qui mi piace accumunare sono riferibili a Cesare Pavese: “ … Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. …” (La luna e i falò – 1949). Non è più il Paese che aspetta, molti concittadini sono in terre lontane, ma il Paese va da loro ad inseguire l’antico sogno del continuare a vivere dove si è nati. E ancora la Lettera Enciclica “Vigilanti cura” di Papa Pio XI (29.06.1936) sul cinema; la continua vigilanza della Santa Sede affinché il contesto cinematografico sia produttivo di bene e non di sconfinamenti socialmente non apprezzabili. E nel sito Francavillese si riconoscono le peculiarità della formazione culturale laica e religiosa dei costruttori che mantengono integro il significato di “visitare” Internet con i valori ed i principi di un vivere sano. Intorno al costrutto virtuale però non hanno fatto a meno di pubblicare  un volume ricordo – e questo mi piace quale amante del cartaceo – dal titolo “I nostri 10 anni” che racchiude il periodo di sapiente e paziente lavoro, offrendo il loro volontario contributo a Francavilla Angitola, il Paese del Drago. Sì del drago della cultura e dell’amore per il territorio che con la sua sprigionata lingua di fuoco non brucia la conoscenza, anzi, a mio modesto avviso, brucia le insensibilità, le superficialità, le negatività che vorrebbero i nostri territori come luoghi assonnati e non animati da nuovi cantori della solidarietà positiva che ci fanno vedere una nuova alba per la nostra amata Terra.
     Auguri ancora e buon lavoro affinché chiunque s’imbatte o vi entra volontariamente nel sito, possa sentirsi, da ogni parte del mondo in cui si trova, cittadino di Francavilla Angitola.
5/8/2015
                                                                                       Giovanni BIANCO

 

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"I NOSTRI 10 ANNI" VOLUME–RICORDO  WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM

INTERVENTO DI DOTT. GINO RUPERTO 5-8-2015

Roma  , 31 luglio 2015   
Egregio  Ing. Davoli, La ringrazio vivamente  di avermi  inviato una copia della pubblicazione del sito web www.francavillaangitola.com il paese del drago, egregiamente  curato da Lei e da Pino Pungitore in occasione  del decennale della nascita  del sito stesso. Il volume  si presenta in elegante veste  tipografica e risulta ricco di articoli e di contributi  di vari collaboratori che hanno condiviso il merito dell’iniziativa importante e lodevole a suo tempo intrapresa da Lei e dell’ amico Pungitore. Apprendo con piacevole sorpresa  dalla prefazione  di Amerigo Fiumara  che il tentativo  felicemente riuscito di costituire per i francavillesi una fonte d’informazione, di contributo e di ricerca concernente la storia  del paese e di alcuni illustri nostri concittadini rappresenta  un esempio  forse unico in tutto il territorio vibonese.  Il  volume  contiene un editoriale  molto significativo ed eloquente e precede un ampio riassunto della storia antica di Francavilla firmato da Lei e da Pino  che riveste un’apprezzabile, vasta e approfondita  indagine informativa per tutti i nostri  concittadini, rimasti in paese  o trasferitisi per motivi di lavoro  o familiari nella varie regioni d’Italia  e del mondo. Sono numerosi  gli scritti  che arricchiscono la pubblicazione  e tutti degni  di essere  letti e sottolineati per i problemi  affrontati o per i personaggi  trattati;  mi piace  ricordare  sia pure sommariamente  il contributo  di Vincenzo Ruperto  sulle vicende  del tutto inedite  di Anna Mendoza  - Da Silva  e sul  ritratto  della famiglia Solari, una delle più illustri  di Francavilla,  e lo scritto approfondito  e originale su “la via brasiliana “ dell’emigrazione di Mimmo Aracri.  Non mi sono sfuggiti  poi alcuni riferimenti, già da Lei ampiamente  trattati nel  1° vol.  sulla guerra,  alla famiglia Servelli  e alle sue molte  sofferenze  per i molti lutti  che l’hanno colpita, in particolare al sacrificio  supremo  di mio zio Micuccio  Servelli,  caduto da ufficiale sul Carso il 2 novembre 1916. Mi  riservo  di rileggere  con maggiore  attenzione il volume  e di farle conoscere  in modo più articolato il mio pensiero, che è comunque   molto pregevole, cosa che non mi è stata possibile  fare ora  per averlo ricevuto soltanto tre giorni or sono.
Desidero  assicurarla   inoltre che cercherò  nel prossimo futuro  e comunque  non appena  ne avrò l’opportunità  d’inviare al sito  un mio  contributo per ricordare  alcuni momenti, di una Francavilla  che non c’e’ più  ma che è sempre rimasta  nei nostri pensieri e  nel  nostro cuore.
Infine, invio a Lei, a Pino Pungitore per le sue belle e artistiche  fotografie, ad Antonio Limardi di Ruggero, a Mimmo Aracri,  ai collaboratori ed a tutti i nostri concittadini e amici i miei cordiali  saluti, rinnovando  i complimenti  e gli auguri  altrettanto forti e sentiti di lunga vita al  sito.
Ad maiora 

Con  amicizia     
Gino  Ruperto              

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"I NOSTRI 10 ANNI" VOLUME–RICORDO  WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM

INTERVENTO DI SONIA VAZZANO 5-8-2015

Dieci anni da cui imparare. Una vita  che sembra di più  di una vita.
Ah  se potessi scriverne mille per ogni anno di quei dieci trascorsi insieme. Dieci anni.
Pieni di gratitudine.
ZygmuntBauman, un sociologo e filosofo polacco di origine ebraica, sostiene in un libro di qualche anno fa che «Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati» . Oggi per tutti noi è il momento delle emozioni e dei sentimenti insieme.  Perché le emozioni per questo traguardo non sono ancora passate e i sentimenti li coltiviamo da sempre…  Oggi è il giorno del nostro “grazie”.                                                                                                      

Grazie, per tanti di noi che vivono lontani da “casa” e attraverso questa “finestra sul Drago” riescono a respirare di tanto in tanto l’aria di famiglia.                                                    

Grazie,per i nostri giovani, che se in questo momento sembrano distratti dalla vita e dalle sollecitazioni di tutti i giorni, scopriranno nel tempo che gran dono è il legame con le proprie radici.      

Grazie,per i nostri anziani, che forse con la tecnologia dei nipoti possono sentirsi vicini alla loro vita di sempre che portano nel cuore.                                                                                           

Grazie a Pino, instancabile nel suo impegno di diffusione del sito e nel suo messaggio di creatività e tecnologia a servizio degli uomini.                                                                        

All’ingegnere Davoli, attento e meticoloso nell’incarnarela vocazione culturale legata alla storia del nostro Paese. Ad Antonio Limardi, che dalla sua famiglia ha ricevuto da subito l’amore per questa terra di Calabria.                                                                                                                                                  

 Il grazie è uno solo, ma le persone da ringraziare tante e sempre più numerose.                               

Dieci anni sono un pezzo di vita importante.  A me è stato chiesto di ringraziare per questi dieci anni che forse ho vissuto molto poco a Francavilla.Ma la richiesta di Pino per queste poche righe è il segno, e io ne sono più che mai testimone, che le radici sono schegge di tempo impazzite che non rimangono solo alla base dell’albero, ma che vivono nella linfa, nel tronco, nei rami, nelle foglie e nei frutti.             Grazie per questi dieci anni di frutti… di notizie, iniziative, resoconti sui tempi che cambiano e le persone che sembrano non esserci più, ma che ci accompagnano e rivivono ogni giorno nel ricordo di chi le ha amate e raccontate o semplicemente condivise. Con una narrazione, con uno scatto, con un ricordo…                                                                               
Questo sito è un inno alla Francavilla che vorremmo ricordare sempre.
Quella in cui è possibile pensare di fare delle cose insieme.
Dove nulla viene distrutto, ma tutto condiviso.
Dove la ricchezza di ciascuno è la fortuna di mille.
E dove il sostegno ad uno solo diventa una vita condivisa.
In un paese così piccolo l’importante è rispettarsi e volersi bene.
Se riusciremo almeno a trasmetterlo avremmo assolto al nostro compito. Che questo sito possa sempre più essere il segno che c’è ancora vita a Francavilla, se anche le strade a volte sembrano vuote e se spesso si usano le parole “una volta” oppure “ormai”.
E perché sia la speranza e non solo il ricordo passato a sostenere tutti voi nel continuare la vostra opera di diffusione culturale, con queste due parole che sembrano aver perso la speranza, vi giunga il mio augurio:
Una volta, dieci anni fa nasceva questo sito.
Ormai siete abbastanza bravi per portarlo avanti almeno per i prossimi dieci anni.
Ecco il mio augurio, e il mio grazie.
Il mio sostegno, per quello che posso.
Il mio “in bocca al lupo”: perché non molliate nonostante le difficoltà.
Così da rivederci, magari questa volta di persona, a celebrare i prossimi dieci anni.

Sonia Vazzano

ZygmuntBauman, Cose che abbiamo in comune, Laterza 2012.

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Intervento alla presentazione del libro 5-8-2015
Il Paese del Drago - I nostri 10 anni.

Ripercorrere la storia di Francavilla Angitola in un libro che è testimonianza del lavoro svolto in un decennio da Vincenzo Davoli e Giuseppe Pungitore è per me, venuto alla luce ad Asti da genitori che hanno amato e mi hanno insegnato ad amare la loro terra, non solo un onore ma un immenso piacere.
L’impegno profuso nel mantenere vivo un sito internet nato nel 2005, con strumenti certamente limitati ma volontà ferrea, è cresciuto nel tempo e ha trovato ampio sostegno, non solo da nostalgici internauti ma da quanti hanno a cuore le proprie origini.
E riproporre i contenuti salienti di quanto è stato possibile leggere su uno schermo alla visione degli amanti della carta stampata è non solo un’impresa encomiabile ma, potrei affermare, indispensabile.
Non essendo sociologo, antropologo o comunque esperto nelle materie storiche, credo di poter esprimere il mio pensiero da semplice lettore, spesso curioso e predatore di notizie per la conoscenza della storia di Francavilla, proprio attraverso le letture sul sito di un passato ricco di storia e di cultura. Di attualità che, vivendo in un’altra città distante centinaia di km, non potrei conoscere, così come tutti coloro che da anni hanno lasciato il Paese natio per necessità di vita in altre città d’Italia o fin oltre oceano. Mai dimentichi dei profumi e dei colori della terra madre, alla ricerca continua di memorie da riportare e riproporre ai loro figli ed ai figli dei loro figli.
Le nuove tecnologie hanno consentito di avvicinare le persone almeno nella memoria, di sentirsi e vedersi attraverso gli strumenti che i nuovi mezzi mettono a disposizione. Ma i legami hanno necessità di nuovi stimoli. Ed allora, grazie a persone di volontà e incrollabile fiducia nelle possibilità di poter dare alle speranze ed ai sogni anche reale materia di condivisione, partono iniziative come quella che ha visto la luce in questo piccolo Paese dell’Appennino Calabro, svuotato dalle immigrazioni di donne, uomini, giovani alla ricerca di condizioni di vita migliori.
Un sito internet dal nome semplice www.francavillaangitola.com che ne identifica la vitalità mai domata, la storia mai dimenticata, la caparbia fermezza nel proporsi alla visione del mondo con le sue ricorrenze, il nome e l’immagine del suo San Foca nel culto della storia come quello dei passati Nobili e dei Conventi. Delle mille sfaccettature che fanno di un Paese una comunità sparsa per il mondo ma che si riconosce in un unico irremovibile pensiero: Francavilla Angitola.
E allora come non plaudire a iniziative portate avanti con fatica e passione, riproposte su un libro da tenere sul comodino ed aprire in una pagina a caso e leggere, anche fra le righe, la storia che non muore.
Il successo dell’iniziativa  è lo sprone a proseguire in questo encomiabile lavoro e auspico, preminentemente, il coinvolgimento delle nuove generazioni. Un coinvolgimento non solo materiale ma altresì morale, per dare continuità alla storia,  per non dimenticare. Fare tesoro dei ricordi ma, soprattutto, accogliere idee, progetti e trasformarli in nuove proposte mantenendo viva l’identità della terra di Calabria.
Un grazie sentito quindi ai curatori del sito e del libro, Vincenzo Davoli e Giuseppe Pungitore  e a quanti hanno lavorato affinché tutto questo prendesse vita e crescesse nel tempo.

Giuseppe Furlano  gf

 

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PER I DIECI ANNI DI ATTIVITA’ DEL SITO FRANCAVILLESE 5-8-2015
“WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM”


Un sito che opera da dieci anni sul territorio e fuori, merita attenzione e sostegno. E’ il caso del sito creato dieci anni fa qui a Francavilla, ad opera di Pino Pungitore, l’ingegnere Vincenzo Davoli, Mimmo Aracri e Antonio Limardi jr, erano questi gli ideatori originali. Il libro ancora fresco di stampa vuole offrire una silloge di quanto in questi dieci anni di attività il sito ha saputo offrire, portando a conoscenza anche fuori dai confini cittadini, brani di storia e di vita vissuta, momenti di attività ed iniziative culturali che diversamente nessuno avrebbe conosciuto fuori dal contesto locale. I curatori del sito hanno saputo riportare alla luce con un lungo lavoro di ricerca, di raccolta del materiale documentario e ovviamente, citando episodi unici e quindi più significativi, brani di storia passata ed eventi che magari si ripetono ciclicamente come le feste religiose e quant'altro. Anche se, specie per chi vive fuori in Italia o all'estero, leggere della quotidianità del " natio borgo", è sempre piacevole e fa avvertire un po' l'aria di casa…! Tra i vari passaggi più recenti in ordine di tempo secondo me più caratterizzanti il contenuto del libro, voglio citare intanto la riapertura al culto della Chiesa Matrice di San Foca dopo svariati anni di chiusura, il susseguirsi per certi versi naturale di istituzioni come i Primi Cittadini e i Parroci, ma anche eventi come la pubblicazione dei due volumi dell'ing. Vincenzo Davoli, la Visita Pastorale del nostro Vescovo Mons. Renzo. Ci sono poi capitoli di storia locale riguardanti le antiche famiglie storiche, personaggi più e meno nobili, più e meno importanti ma che hanno lasciato un’impronta. C’è la sezione che riporta alla memoria alcune lettere e cartoline del compianto Arciprete don Giuseppe Caria, particolarmente quella struggente in occasione della morte della piccola Rachelina Servelli, nipote dell’Arciprete don Domenico Servelli che diversamente sarebbero cadute nell'oblio di questa nostra societas che corre sempre più in fretta e che tutto macina e consuma. Oppure finire rinchiuse nei cassetti e nelle biblioteche private delle famiglie alle quali certa documentazione appartiene. Si parla comunque di persone che in un modo o nell'altro hanno lottato e faticato per garantirci ed assicurarci qualcosa di ciò che noi siamo oggi. E già per questo motivo dobbiamo essere loro grati celebrandone il ricordo. Di questi eventi e persone il sito fa sempre una cronaca precisa e puntuale, circostanziata,  rendendo partecipi ed edotti anche coloro che presenti non erano. Allora questo è uno dei motivi di plauso (ma non solo) a chi ha ideato, creato e che continua a far vivere questo laboratorio di informazione che certamente si inserisce autorevolmente in un contesto culturale che aiuta a formare l'humus del Paese, che non è fatto certamente solo di critica, pregiudizio e pettegolezzo gratuito come spesso siamo usi a vedere Francavilla  magari lamentandocene ma senza fare poi nulla per cambiare…! Stralci di vita, di usi e costumanze di un tempo, che quasi vorrebbero farci ritornare con nostalgia a quel passato fagocitato in questo rincorrersi e accavallarsi senza sosta degli eventi. Un passato i cui ritmi erano totalmente diversi da quelli frenetici ed isterici di oggi e che permettevano di gustare quella vita che, nonostante problemi e ristrettezze, era sempre bella e desiderabile, tesa e aperta alle sorprese della sorte o… della Provvidenza divina, dallo spuntare del sole al suo tramonto…! E la giornata si concludeva sempre ringraziando Dio e affidandogli il domani incerto. Bella e commovente anche la storia dei nostri emigranti che partivano con dentro le valigie sogni e speranze di un riscatto, di una vita diversa spesso lacerata e resa incerta da stenti e privazioni, rinunce e desideri mai realizzati e diretti verso paesi ricchi come  gli Stati Uniti, o che potevano offrire possibilità di lavoro come l’Argentina e il Brasile in particolare. Viaggi che diventavano avventura su vecchi piroscafi senza dotazioni modernissime come le attuali navi da crociera, e la cui sicurezza era affidata all’abilità e alla perizia marinara di vecchi “lupi di mare” che erano i comandanti di un tempo, quelli si veri marinai! Come noi ieri, anche oggi siamo diventati protagonisti senza volerlo di altri esodi e di altre migrazioni di popoli che si affacciano alle porte di casa nostra nella speranza di una vita diversamente sicura. Il ricordo del nostro esodo deve aiutarci a fare memoria per non chiuderci nell’egoismo, nel sospetto e nella paura dello straniero! Anche noi siamo stati stranieri e lontani dalla propria terra e dai propri affetti. La lettura del libro potrebbe indurre a percepire una tale varietà di argomenti di diversa natura da far pensare ad una sorta di “disordine”. Ma, come direbbe il Fogazzaro definendo quel "ricco disordine" di casa fatto di oggetti, soprammobili e chincaglierie varie…"le  cose buone di pessimo gusto…", definendo così quel piacevole e in fondo pacificante contrasto…, appunto piacevole e rilassante, gustoso e che non disturba. Certamente necessario vista la vastità e la complessità del vivere e del materiale che lo testimonia e ce lo tramanda. Un accenno a quando parliamo di tradizioni. “Tradizioni” non significa volere rimanere pervicacemente ancorati ad un passato ormai andato volendolo quasi riprodurre nel contesto odierno. L’uomo è un viaggiatore nel tempo, per noi credenti diretto verso l’eternità e in questo cammino cambia o meglio cresce, si evolve l’uomo e la cultura di cui è portatore e della quale ne è l’essenza. L’uomo in se stesso è CULTURA che non è… erudizione. Necessariamente le tradizioni lasciano il posto al nuovo. In questo trapasso epocale come è proprio del tempo che condiziona e determina l’uomo, tutto è in espansione (come l’universo…) e allora anche le tradizioni, espressioni di un presente e significative in quella attualità  e in quel contesto storico nascono e si creano, cambiano e vanno verso un oltre che non è mai una “perdita culturale” ma semmai l’incedere del nuovo che sicuramente nel nostro presente è migliore del passato. E’ all’oggi che dobbiamo prestare maggiore attenzione, senza permettere che la nostalgia del passato possa farci dimenticare l’impegno nell’attuale contesto storico in cui l’uomo è profondamente inserito, mutato e cresciuto enormemente. Mi chiedo cosa sarebbe di noi oggi se continuassimo a navigare a vela e su fragili vascelli di legno come i nostri emigranti, pensando invece a come siamo saliti e ritornati dalla luna raggiungendo spazi siderali un tempo relegati solo nella fantascienza e chissà dove si arriverà ancora…! Quando un tempo si faceva la processione del Cristo Morto il Sabato Santo, giorno che invece con l’attuale riforma liturgica opportunamente e sapientemente assume l’aspetto di attesa trepidante, silenzio e assenza di ogni  attività liturgica tutti tesi verso l’Evento centrale della nostra Salvezza, non ha più senso lottare e creare divisioni come si fa in qualche paese vicino a noi… con il banale pretesto che “ci fanno perdere la “fede”! Sono cambiate le “tradizioni”…? No, ma si è solo evoluta e sviluppata la “Tradizione viva” che è quella della Chiesa, ciò che la Chiesa insegna, prega e di cui ha coscienza, prendendo maggiore consapevolezza  del Mistero che è Cristo.
Diceva il Sommo Poeta (Inferno 8° cerchio): “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.  VIRTU’, cioè tutto quello che è vero,nobile, amabile, giusto e bello. In poche parole tutto ciò che è degno dell’uomo e non solo la mera… “conoscenza”! Se tutto ciò che Dio fa, lo fa per l’uomo, tanto che si è rivelato nell’Uomo, allora significa che è l’UOMO che dobbiamo rimettere al centro di tutto: lavoro, religione, politica, informazione, economia (e qui si allargano gli orizzonti…), la legge stessa (guai a quelle leggi che come coacervi di regole non guardassero al vero bene dell’uomo). Certamente il mondo oggi risulta abbrutito: guerre, illegalità, un mal compreso senso dell’economia che pone al centro il profitto, corruzione e malaffare nella vita sociale del nostro Bel Paese, inquinamento che fa scempio dell’ambiente, ecc.! Scenari apocalittici i cui sentieri non sappiamo dove ci condurranno così continuando. Ma c’è una soluzione. Diogene, una metafora che mi piace riprendere spesso, lo vedono girare un giorno con una lanterna in mano e incuriositi gli astanti gli chiedono: “Cosa cerchi?”, , “Cerco l’uomo” risponde Diogene. Se non ci metteremo anche noi alla vera ricerca dell’Uomo, allora il nostro destino sarà relegato al passato, alle “tradizioni” appunto, ma avremo perso noi stessi, la nostra vita e la nostra vera identità!
Raccontiamo dunque tranquillamente il nostro passato riportando alla memoria quelle che sono le nostre radici. Ma che le radici non abbiano a restare un… pollone morto e senza vita… che a nulla e a nessuno potrebbe più servire perché inadeguato a dare risposte e certezze al nostro oggi. Assumiamo il nostro presente, questo tempo che ci viene affidato, come diceva Papa Francesco, affinché sappiamo “prendere in mano la nostra vita per farne un capolavoro”…! Abbiamo molto da fare. Coraggio! Auguri di buon proseguimento per un lavoro efficace e puntuale come sempre alla Redazione del sito francavillese.

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INTERVENTO DI LORENZO MALTA 5-8-2015

Prima di addentrarmi nell’argomento per cui siamo riuniti qui stasera, permettetemi una breve riflessione. Proviamo a chiederci cosa ha rappresentato e rappresenta Internet nella storia dell’uomo. Vi lascio meditare su questa domanda che forse distratti dal suo uso quotidiano non ci siamo mai posti. Non è facile rispondere, ma possiamo dire che oggi Internet condiziona la nostra vita, in alcuni casi ci ossessiona, crea dipendenza. Voi sapete meglio di me che Internet non è altro che la più prolifica applicazione di uno strumento tecnologico che è il computer.
Personalmente oso paragonare l’invenzione del computer a quella della ruota, ambedue hanno rivoluzionato la storia, sconvolto usi e abitudini dell’umanità ed i suoi sviluppi sono ancora in divenire. Riesco a tornare lucidamente a quel 2005 anno di partenza di questo viaggio perchè gli episodi salienti della nostra biografia si fissano nella memoria per sempre. Vi confesso che in quell’anno era ancora difficile intuire le potenzialità e le opportunità che tale strumento avrebbe offerto anche a piccole realtà come la nostra di promuoversi e farsi conoscere nel mondo.  Era impensabile prevedere che una scatola domestica avrebbe permesso a persone, idee, informazioni ed oggetti di varcare i propri limiti territoriali ed entrare in un circuito globale. Notizie, fatti, curiosità, eventi si sarebbero sparse agli angoli della terra in un tempo allora inimmaginabile. Proprio in quegli anni le sue applicazioni venivano ad espandersi a conoscere nuove frontiere, quella scatola che avevamo in casa se collegata ad un’altra scatoletta chiamata modem trasformava la nostra abitazione in un potente megafono virtuale, una tipografia, una sala stampa uno studio televisivo.
Quei pochi fortunati che allora possedevano un computer — se vi ricordate erano piuttosto ingombranti- scoprirono improvvisamente dì possedere non solo un gioco o una tastiera per scrivere ma un apparecchio ricevente e trasmittente.
Oggi vi sono difensori e detrattori di internet perche quando un’invenzione provoca cambiamenti epocali che rivoluzionano la nostra vita spesso tanti dubitano dei suoi vantaggi e dicono “si stava meglio prima”. Da parte mia, essendo amante del libro antico e del suo profumo non gli perdono di avere assassinato il cartaceo, se ci avete fatto caso oggi anche i quotidiani si trovano in sofferenza sostituiti dalle corrispettive pagine virtuali costantemente aggiornate e dai cosiddetti e-book. Quel 2005 dicevo lo ricordo bene, l’amico Pino Pungitore appassionato da sempre di cine-foto ed ottica si era dotato di una strumentazione tecnologica unica a Francavilla praticamente con quelle diavolerie aveva arredato una parete di casa sua. Egli ebbe la felice intuizione di utilizzare quegli strumenti per divulgare e scambiare il materiale documentale inerente Francavilla che pazientemente aveva raccolto fino ad allora. Non so quanti siti locali esistessero in quell’anno nella nostra provincia: sicuramente pochi, lo sviluppo riguardava solo aspetti commerciali, e privilegiava l’intrattenimento a volte immorale. Tuttavia storia, tradizioni ed avvenimenti a carattere locale lentamente iniziavano a farsi strada. A Pino Pungitore va quindi legittimamente riconosciuta la paternità del progetto. Nella sua avventura l’amico riuscì a coinvolgere pure me, io nemico dei riflettori volli rimanere in penombra ma moralmente oggi mi considero membro storico del progetto.  
La mia non fu una collaborazione occasionale perche allora tutto il gruppo caricato da entusiasmo ed euforia si riuniva ogni sera a casa sua alla stregua di una redazione giornalistica per comporre notizie selezionare foto etc. permettetemi di ricordare anche un altro compagno di viaggio il ragioniere Mimmo Aracri che prima di me affiancò Pino nella sua iniziativa. Oggi sono già trascorsi 10 anni, direi volati. Quante cose sono accadute in questa decade: cambiamenti politici, sociali, culturali crisi economiche. Stasera siamo qui non a valutare la portata di questi eventi nè io mi sento di sconfinare nella discussione pur validissima scaturita dalle dichiarazione di Umberto Eco secondo il quale la cultura “social” è scadente, non certo nobile o profonda.
Ogni iniziativa è figlia del suo tempo; la straordinarietà di internet forse è l’essere comunista in un tempo nel quale il comunismo non c’è più. Internet oggi offre a tutti una lavagna virtuale sulla quale scrivere il proprio pensiero e divulgarlo. Quale strumento in passato ha mai permesso questo?
Ritornando al nostro tema allora scommettemmo sulla informazione locale era una vera e propria sfida perché l’utenza —definiamola così- era ristretta dal momento che pochi al tempo disponevano di un computer domestico. E’ inutile che vi ricordi che ancora non esistevano i tablets e gli smartphones. Partì cosi quasi per gioco un giornale virtuale che presto divenne punto di riferimento di questa piccola comunità in un periodo di stasi culturale . Quello che la stampa tradizionale avrebbe giudicato irrilevante da noi trovava spazio notizie, curiosità, ricorrenze varie venivano diffusi nel mondo. Raccontavamo di tutto né mancavano studi culturali di un certo livello: si indagava sulla storia dell’emigrazione francavillese nel sud America , sul nostro dialetto, sulle arti , sulla devozione popolare (san Foca e san Francesco di Paola in primis) e sulle sue tradizioni.
Faceva piacere all’inizio — Pino Io ricorderà bene- ricevere gli apprezzamenti disinteressati che la comunità francavillese sparsa nel mondo ci tributava dal Brasile dall’Australia etc etc
Quelli extra nazionali arrivarono prima di quelli nazionali L’aspetto paradossale stava proprio in questo i primi consensi arrivarono da fuori dai francavillesi emigrati.
Il sito in breve era diventato il gazzettino di questo paese e le sue pagine univano virtualmente una comunità diluita nel mondo che noi avevamo risvegliato e ora affamata ci chiedeva continue informazioni. Il successo ci incoraggiava e ci spronava a migliorarci; ad un certo punto la tecnologia ci mise nelle condizioni di interagire con gli utenti e di inserire contributi visivi anche dirette di processioni ed eventi vari. Ormai avevamo aperto una finestra virtuale su Francavilla e chiunque nel mondo poteva aprirla, in breve avevamo ampliato i suoi orizzonti culturali.
Ricordo anche che la nostra iniziativa fin dall’ esordio fu invidiata da tanti comuni limitrofi e costituì il modello di riferimento per gli stessi. Quanti consigli ci venivano richiesti.
In questi 10 anni abbiamo raccontato di tutto e il nostro racconto ha accompagnato le evoluzioni e la storia di questa comunità aggredita da una nuova fase emigratoria . Si era partiti bene con un progetto libero ed onesto attento a non uscire dal binario dell’imparzialità, requisito questo fondamentale per essere credibili e condivisibili, infatti fin dall’esordio si era data come linea guida quella che stabiliva di non avventurarci in argomenti o temi diciamo sensibili. Il fine era quello di cementare e non dividere la nostra comunità.
Il nucleo storico lavorò coeso per anni; intanto altri progetti culturali nascevano nel paese. Io attratto da una visione di cultura che seguiva più canoni e modelli del passato, lentamente mi distaccai dal gruppo operativo sostituito da altri validissimi collaboratori.
La mia uscita non mi impedisce oggi di festeggiare il suo decimo compleanno e salutare questa opera celebrativa — come vedete la carta è dura a morire - che compendia alcune notizie tra le più significative del sito:dentro c’è pure qualcosa di mio . Il libro diviene testimonianza e storia di questo paese da custodire e tramandare ai posteri. Certamente molto altro era degno di pubblicazione; le notizie sono state tante in questi 10 anni, ma per giustificate e comprensibili ragioni si sono taciuti molti episodi dolorosi e tragici che hanno investito la nostra comunità e che noi puntualmente abbiamo riferito. Il testo è accompagnato da un buon numero di foto, alcune rare dalle quali è possibile percepire visivamente alcune metamorfosi ambientali . Francavilla deve riconoscere al sito internet francavillaangitola.com il merito di averla catapultata nel Villaggio globale tra il novero di città e paesi più importanti di lei . Il viaggio continua con un’offerta informativa sempre più ricca e più ampia perche se dobbiamo rassegnarci alla globalizzazione dobbiamo adeguarci agli strumenti che la tecnologia oggi ci mette a disposizione. Non essere su internet vuoi dire spegnere le luci o calare il sipario su un paese che non vuole rassegnarsi al silenzio e al buio. In un futuro non so se prossimo o meno questo sito costituirà la memoria storica di questa comunità.
Auguro al sito di camminare libero ed indipendente e di raggiungere altri traguardi importanti
Lorenzo Malta

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VOLUME–RICORDO  WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM  “I NOSTRI 10 ANNI”


Una bella serata di mezza estate a Francavilla Angitola per celebrare i primi 10 anni di attività di un sito internet tutto dedicato al piccolo paese dell’entroterra collinare della valle dell’Angitola. Un sito internet, all'indirizzo web WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM, che i due curatori principali dell'iniziativa multimediale, Giuseppe Pungitore e Vincenzo Davoli, hanno voluto materializzare nei suoi contenuti migliori stampando una sorta di volume-ricordo, costituito da una selezione di articoli riccamente illustrati, che, finora, erano stati diffusi solo in rete. L'opera stampata è indirizzata, soprattutto, alle  persone che non hanno dimestichezza con la rete internet, sia  residenti in paese che emigrate in altre parti d’Italia o all’estero, come pure ai tanti forestieri e turisti ansiosi di essere informati sulle varie vicende di Francavilla, desiderosi di conoscere le particolarità, le bellezze, i personaggi, la storia del  paese. Come ha affermato Pungitore nel suo intervento "in verità gli stessi abitanti sovente dimenticano, o addirittura ignorano, il patrimonio culturale, artistico e architettonico, civile e religioso, presente per le strade, le case e i palazzi, le chiese, i conventi e i monumenti di Francavilla Angitola". Non a caso la presentazione del volume-ricordo è stata condotta e moderata da Giovanni Bianco, Console del Touring Club Italiano per la provincia di Vibo Valentia ed il territorio lametino. Bianco si è complimentato con Davoli e Pungitore per aver voluto fondare e curare, in un piccolo centro come Francavilla Angitola un sito che, negli anni, si è progressivamente  imposto come punto di riferimento informativo e uno dei più visitati tra quelli attivi nel Vibonese. Il sindaco del paese, Antonella Bartucca, in riconoscimento dell'attività culturale e civile svolta dal sito ha voluto consegnare, ai due curatori, una targa a ricordo dell'evento. Nel dibattito che ne è seguito, sviluppato soprattutto sul notevole impatto che  possono avere le varie notizie e le informazioni diffuse dal sito, sono intervenuti tra gli altri: Lorenzo Malta, esperto cultore e ricercatore di storia locale, che ha rievocato soprattutto la fase di nascita e l’attività pionieristica del sito "intrapresa con grande entusiasmo, pur disponendo di attrezzature e mezzi modesti"; il Parroco, Don Giovanni Tozzo, che ha elogiato i curatori del sito per l'attività svolta negli anni; lo scrittore Giuseppe  Furlano e tanti altri. Tante le tematiche toccate e sviscerate, dall'emigrazione alla storia locale, alla religiosità popolare ed il legame con il santo protettore del paese, San Foca. Un capitolo a parte per gli interventi dei due giornalisti del Quotidiano del Sud,  Giusy  D’Angelo e Francesco Mobilio, direttore  dell’ edizione di  Vibo Valentia. Il loro intervento ha portato il "discorso" su importanti ambiti relativi a linguaggio, educazione, comunicazione, informazione, con particolare riferimento al linguaggio giovanile, ai socialnetwork, alle scelte dell'informarsi e del leggere delle nuove generazioni. Una vera e propria interessante lezione di scienze della comunicazione che ha tenuto incollati alle sedia tutti i presenti. Il libro  si può acquistare a Francavilla e anche  nel punto vendita di Filadelfia  edicola  di  Ivana De Sibio.
Franco Vallone

 

messaggi  del sindaco e del parroco  - 2005

 

 

20/07/2005 ore 18,00

La redazione ringrazia Don Pasquale Sergi sia per il cospicuo materiale fornitoci sia per i tanti suggerimenti e consigli al fine di arricchire il sito di validi contenuti.

Consideriamo quindi  Don Pasquale Sergi come un collaboratore eminente e speciale del sito.


 

07/07/2005 ore 16.48:

Anche dal Sindaco un messaggio di plauso alla nostra iniziativa:

"Apprendo con grande piacere del sito che avete allestito.

Devo dire, con ferma convinzione e, quindi, senza alcuna forma retorica o di facciata, che questa è una bellissima iniziativa che sicuramente si inquadra nel contesto della crescita culturale della nostra Comunità.

Sono veramente felice, così anche voi contribuirete a promuovere l'immagine di Francavilla Angitola oltre che nella nostra provincia, soprattutto al di fuori dei confini regionali e nazionali, dove risiedono molti nostri concittadini a cui va il mio saluto personale e dell'intera Amministrazione Comunale.

                                          Con stima

                                  Foca Giuseppe Anello

                                                 (Sindaco di Francavilla Angitola)"

Il messaggio del Sindaco ci gratifica molto e ci stimola ad ampliare e migliorare il nostro sito per far conoscere il nostro paese, la sua storia, le sue tradizioni in tutto il mondo.    


 

04/07/2005 ore 19.00:

Riceviamo da Don Pasquale Sergi, Parroco di Francavilla, il seguente messaggio:

"Carissimi , mi congratulo  con  voi per l'encomiabile iniziativa, per il vostro lavoro  di ricerca e la voglia  di contribuire  al progresso di Francavilla".

 

La ringraziamo per le gradite espressioni e La invitiamo a collaborare al nostro progetto per quanto Le è possibile.

 


19/06/2005:

La Redazione ringrazia calorosamente il Dott. Giuseppe PAGNOTTA per la fattiva collaborazione e i tanti suggerimenti fornitici e per l’ospitalità accordataci nei suoi siti “www.pizzocalabro.it” e “www.fotovideo.calabria.it

Giuseppe PUNGITORE

19/06/2005 ore 20,30:

Lo staff è lieto di annunciare che oggi, finalmente, è cominciata l'avventura sognata da mesi: viene pubblicato il nuovo sito: www.francavillaangitola.com, grazie alla tenacia di Giuseppe Pungitore, alla determinazione di Mimmo Aracri, alla saggezza dell'ing. Vincenzo Davoli e alla intraprendenza di Antonio Limardi jr.

 

 

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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com